Non sprecare la cosa più preziosa

Gestire meglio l'acqua, un aiuto dallo spazio

Buona domenica. Cari lettori, nella WineLetter di oggi parliamo di spreco dell’acqua e di una sua migliore gestione.

Salvare l'acqua oggi è una delle più grandi sfide che abbiamo davanti. Anche per fare il vino dobbiamo imparare a gestirla al meglio, non solo in cantina ma soprattutto in vigna.

Si tratta di preservare una risorsa chiave per l'ambiente e la società, di contenere i costi e di non perdere raccolto perseguendo la qualità delle uve.

Esploriamo le frontiere della tecnologia, che stanno rivoluzionando la viticoltura, e ci aiutano a preservare la risorsa la risorsa più preziosa per il vino e per il nostro pianeta.

-Stefano Labate

LE PAROLE DI WINELETTER

Sprecare

  1. Consumare senza discernimento, senza frutto o senza risultati adeguati

  2. rifl. a. Usare male le proprie energie, non valorizzare le proprie capacità e il proprio ingegno

    b. region. In frasi di tono iron., comportarsi o impegnarsi in modo troppo limitato, rispetto alle proprie possibilità

    ◆ Part. pass. sprecato, anche come agg., usato male, sciupato, consumato inutilmente: denaro, ingegno, tempo, fiato sprecato.

-Treccani Vocabolario

Salvare l’acqua, un aiuto dallo spazio

Lo spreco d'acqua in agricoltura rappresenta una sfida cruciale nell'odierno contesto di cambiamenti climatici e risorse limitate. La maggior parte di quella utilizzata dall'uomo è destinata all'agricoltura, e purtroppo una significativa parte di essa viene sprecata a causa di pratiche agricole errate.

Tradizionalmente, l’uso dell’acqua è stato fatto senza particolari accortezze. Anche in molte delle nostre campagne e colline l’acqua non è mai stata un problema e così, senza una precisa valutazione delle effettive esigenze delle colture, ci siamo abituati a un eccesso di utilizzo, a una scarsa attenzione.

Tutto si muove ora verso un più accorto uso dell’acqua in agricoltura, dalle politiche e norme europee agli sforzi della genetica e degli scienziati nel selezionare piante più resilienti alla siccità, dalla costruzione di invasi nei campi alle discussioni sulla necessità di nuove soluzioni di lungo periodo che chiamano in causa le scelte sui territori.

Intanto, nelle vigne, c’è una emergenza.

Gli agronomi spiegano che, per effetto del cambiamento climatico, gli standard sono saltati e che bisogna essere pronti a reagire a fenomeni anche di segno contrario all’interno della stessa stagione. Si passa da mesi di siccità prolungata, con grave stress della vite, a precipitazioni improvvise e violente che rischiano di trasformarsi in dilavamenti. Qualcuno vorrebbe aumentare le possibilità di irrigazione, anche in regioni come il Piemonte, in cui è prevista solo una “irrigazione di soccorso”, ma il punto sembra imparare a usare al meglio l’acqua di cui disponiamo più che ricorrere ulteriormente a una risorsa che già manca.

In questo contesto, le nuove tecnologie possono essere un aiuto. Oggi parliamo di raggi cosmici come supporto a una gestione più efficiente dell'acqua in vigna.

Luca Stevanato

L’ACQUA IN AGRICOLTURA

  • Il 70% dell'acqua utilizzata dall'uomo è impiegata in agricoltura

  • Più della metà di questa acqua è sprecata per pratiche errate

Nell’ultima puntata del podcast Wine Hub ne ho parlato con Luca Stevanato, fisico nucleare e CEO di Finapp che ha esperienze nel mondo del vino con Fondazione Mach e con Cavit in Trentino.

I raggi cosmici sono particelle e nuclei atomici di alta energia che, muovendosi quasi alla velocità della luce, colpiscono la Terra da ogni direzione. Sono quelli che generano l’aurora boreale e sono invisibili agli occhi, interagiscono con il suolo e, a seconda della presenza o assenza d'acqua nel terreno, vengono assorbiti o riflessi.

I sensori a raggi cosmici, posizionati su una scatola installata sopra il terreno, all’interno di una vigna, per esempio, rilevano questi cambiamenti e forniscono dati sulla quantità d'acqua presente nel suolo su una vasta area.

Il vantaggio principale di questa tecnologia è la sua capacità di fornire informazioni precise e in tempo reale sull'idratazione del terreno, consentendo agli agricoltori di adottare un'irrigazione mirata e basata su dati scientifici. Le irrigazioni vengono così programmate in base alle effettive esigenze delle piante.

I BENEFICI DELLA TECNOLOGIA CHE IMPIEGA I RAGGI COSMICI

  • Risparmio d'acqua fino al 50%

  • Incremento del 25% nella produzione

  • Miglioramento del 20-25% della qualità delle uve

Ne consegue un uso più efficiente delle risorse idriche e una maggiore sostenibilità ambientale. Inoltre, grazie a un più mirato impiego dell’acqua, si può migliorare la qualità dei prodotti agricoli, per esempio definendo con precisione il leggero stress idrico a cui si vuole sottoporre una pianta per la migliore qualità dell’uva e della resa.

DA SAPERE: COME USIAMO L’ACQUA NEL MONDO

  • L’acqua copre il 70% della superficie terrestre, ma solo il 2,5% di questa è dolce, ovvero quella necessaria per il consumo umano

  • Se escludiamo l’acqua che si trova sotto forma di ghiacciai, ne resta meno dell’1%

  • Oggi, 8 miliardi di persone fanno affidamento sullo 0,75% di acqua dolce disponibile

  • Il 70% dell’acqua disponibile viene utilizzata per l’agricoltura, il restante 30% per uso industriale e domestico

    The Map Report - Report

L’impronta idrica esprime il volume totale di acqua dolce consumata e può riferirsi sia all’azienda nel suo complesso sia ad una singola bottiglia di vino da 0,75 litri. È un indicatore del consumo di acqua dolce che tiene conto dell'acqua consumata e inquinata in vigna e in cantina per la produzione del vino.

VIVA, Sustainability in the Italian Wine Sector

ASCOLTA

👇  Ascolta: Wine Hub è un podcast di WineLetter con una intervista a settimana sul vino che cambia. 🎙️ Nell’ultimo episodio parliamo di acqua con Luca Stevanato.

PROSSIMA MENTE

IL SENSO DELL’ACQUA

Ripensando all’acqua e al vino mi è tornata in mente questa immagine.

Nell’estate del 2016 il Lago d’Iseo è stato teatro di un’opera di land art di Christo e Jeanne-Claude: “The Floating Piers” che ha portato nelle cantine e nelle strutture ricettive della Franciacorta molti turisti e appassionati d’arte attirati dall’installazione.

Consisteva in una passerella galleggiante tra Sulzano, Montisola e l'isola di San Paolo, realizzata con pontili larghi 16 metri per una lunghezza complessiva di 3 chilometri.

Si levarono alcune critiche sulla reale portata dell’evento. La struttura fu poi smantellata e i suoi materiali distribuiti in Europa per essere smaltiti o riciclati. Certamente fu un’esperienza di grande impatto emotivo. Un’operazione di marketing territoriale con coinvolse uno dei nomi più in vista dell’arte contemporanea.

Leggi: Tutti pazzi per la passerella di Christo - WineNews

Link, Citazioni e Network

VIVA, Sustainability in the Italian Wine Sector - Water footprint
The Map Report - Report
L’immagine di testa è creata con Adobe Firefly
Finapp - website
Luca Stevanato di Finapp su Linkedin

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