Tre storie di Langa

Un wine maker, una azienda, una zona rinomata

Ciao! Oggi raccontiamo tre storie con Eugenio Palumbo.

La sua vicenda personale intreccia infatti tre storie di crescita e cambiamento nel vino negli ultimi venticinque anni: quella del ragazzo di campagna, che diventa wine maker, quella di un’azienda di riferimento del territorio, e quella delle Langhe.

-Stefano

Tre storie in Langa

Eugenio Palumbo è il primo enologo, anzi il wine maker di Vietti, come preferisce farsi chiamare, considerando il ruolo che spazia dalla cantina alla vigna a quello di volto di uno dei nomi di riferimento delle Langhe e del Barolo. La sua storia è interessante perché nella sua vicenda ci sono tante storie di vino e di cambiamento negli ultimi venticinque anni.

C'è la vicenda di un ragazzo che gioca nelle campagne di Alba e cresce scegliendo il vino. C'è un'azienda, con i suoi slanci, le sue visioni e i suoi passaggi. E infine c'è la storia di un territorio del vino che in quello stesso lasso di tempo è cresciuto, cambiato e che guarda avanti.

Questa WineLetter nasce in seguito a un paio di incontri con Eugenio. Quasi un anno fa l'ho incontrato a Castiglione Falletto, nel quartier generale di Vietti, in occasione di una giornata fitta di racconti, degustazioni e visite ai vigneti. Ho scattato anche qualche foto. Dopo, ho poi chiesto a Eugenio di tornare a chiacchierare, riprendendo alcuni spunti per il podcast.

### Dalle campagne al Vino

"Sono nato a Canelli, in provincia di Asti, però sono cresciuto e vissuto sempre ad Alba, nelle campagne di Alba, perché nella mia famiglia materna erano agricoltori".

Eugenio racconta che per la sua storia personale nel vino fu determinante l’incontro con la Scuola Enologica, il sostegno dei genitori, che gli consentirono di dedicarsi al vino, e il poter anche scegliere quando, nei primi anni del Duemila, un ragazzo che aveva frequentato la Scuola Enologica veniva contattato da molte aziende della zona.

### Eugenio e Vietti

La carriera di Eugenio è un esempio di come la passione e le opportunità si possano intrecciare mirabilmente: "Quando mi è arrivata la richiesta di colloquio da parte di Vietti, per quanto fossi ancora profano di questo mondo, ho detto: questa è un'occasione da non perdere”. Da quel momento, Eugenio non solo è cresciuto professionalmente ma ha anche assistito e contribuito alla continua evoluzione di Vietti ed è testimone della crescita della cantina e dei suoi ultimi decenni.

Eugenio Palumbo

Io ero nel pieno degli anni in cui passavo le mie intere giornate all'aria aperta nei campi. Quando è venuta una professoressa dell’Enologica a farci “l'orientamento”, fui colpito da quello che proponeva la Scuola Enologica: giornate intere passate in vigna a potare, a zappare le viti nuove e l'orto aziendale.

### Sempre più vigna: 27 cru di Barolo

Quando parliamo del patrimonio di Vietti, facciamo intanto riferimento al patrimonio di vigneti nell’area del Barolo.

"Noi abbiamo la fortuna di avere 27 cru diversi nella zona di produzione del Barolo e 7 di questi li imbottigliamo separatamente”.

Eugenio parla di "Grand Cru" e "Premier Cru", ispirandosi alla classificazione francese. I "Grand Cru" sono quelli che Vietti imbottiglia in maniera distinta producendo vini singoli da ciascun vigneto. Questi vigneti includono alcuni nomi top del Barolo: Cerequio, Brunate, Rocche di Castiglione, Villero, Lazzarito, Ravera e Monvigliero. C’è poi un patrimonio di "Premier Cru", che sono gli altri 20 cru e contribuiscono insieme alla creazione di due vini emblematici dell'azienda, il Barolo "Castiglione" e il Langhe Nebbiolo "Perbacco". Questi due vini aspirano a scattare una fotografia della Langa, una sintesi di differenti zone, microclimi, suoli e sfumature ambientali.

“E’ un po' come avere tanti strumenti e riuscire a farli suonare bene in un’ orchestra. I solisti sono i Cru che ti ho detto prima, ma tutti gli altri fanno una gran musica insieme”.

Oggi Vietti è sempre più vigna, terra, patrimonio, con recenti ulteriori acquisizioni di ettari nell'area del Barolo e del Barbaresco, ma fino anche al Timorasso sui Colli Tortonesi. Non dobbiamo dimenticare inoltre vigneti di Arneis e di Barbera.

Siamo cresciuti con tutta la zona. La Langa, nei miei ventun anni di esperienza, è cambiata in un modo incredibile, a livello culturale, di persone, di accoglienza, di produzione e di attenzione in vigna e in cantina.

### Le famiglie del vino

Uno degli argomenti di cui abbiamo parlato è legato alle diverse famiglie che si sono avvicendate in Vietti, fino all’ultimo passaggio a una famiglia americana, nel 2016, che ha fatto notizia.

Guardare al settore del vino attraverso la dimensione familiare è un esercizio dovuto. La storia e il presente del vino nelle Langhe non possono essere letti se non attraverso una prospettiva familiare. In questi ultimi anni si assiste inoltre a un sempre maggiore interesse da parte di soggetti e nuove famiglie, non della zona, magari stranieri e provenienti da altri settori, che vogliono subentrare. Tra timori, questioni aperte e prese di posizione anche illustri, nella zona si registra una maggiore predisposizione delle ultime generazioni di proprietari a vendere o comunque a non escludere un passaggio di mano, talvolta per far fronte alle necessità di nuovi investimenti che le sfide del settore pongono alle cantine della zona.

Eugenio ha spiegato che le diverse famiglie che si sono avvicendate in Vietti hanno segnato diversi momenti di crescita aziendale, sempre guadando avanti. “La parola che torna sempre è visione”.

### La sostenibilità

Eugenio riflette sulla sostenibilità, spiega che la nuova proprietà americana di Vietti è molto sensibile al tema e dice che, malgrado si tratti di mettere in campo molte energie, è ormai tempo per tutti i produttori di muoversi verso una direzione che darà i suoi frutti nel futuro e consente di uscire da una dimensione solo privata.

"Anche qua vogliamo essere tra i primi a fare certe cose, perché è tempo di farle". Vietti si sta muovendo verso pratiche sostenibili pensando a un impatto ambientale e sociale, collaborando con realtà come l'Accademia della Vigna per formare e integrare persone all’interno della propria realtà aziendale.

Le persone sono tutto. Il know-how è il vero valore aggiunto di un'azienda. Le persone si comportano come una squadra, si sanno adattare a quello che succede semplicemente perché l'hanno già vissuto.

### Il futuro della Langhe

Le tre storie in terra di Langa non finiscono qui. Le persone come Eugenio, le aziende, un territorio intero sono chiamati a evolversi.

A proposito di sfide per i produttori e di destino per le Langhe: ”La nostra zona è storica dal punto di vista della coltivazione della vite ma molto giovane per quanto riguarda la produzione di vino”.

Il wine maker di Vietti prevede un futuro prossimo di grande lavoro per la sua generazione, che ponga le fondamenta per il successo delle future generazioni. “Confermiamo adesso, per i prossimi venti, trenta o quaranta anni, quello che hanno detto di noi”.

Ricorda infine che se alle Langhe piace sempre rapportarsi alla Borgogna allora bisogna pensare al lungo lavoro che in quella zona è cominciato prima. In sostanza, vede l’attuale generazione di produttori in Langa come un ponte importante verso un futuro prospero nel settore vitivinicolo della regione, con un impegno a confermare e rafforzare la reputazione e la qualità che sono stati riconosciuti ai predecessori.

“Noi abbiamo la cultura del lavoro, abbassiamo la testa e tiriamo dritto, sempre riconoscendo la fortuna che abbiamo avuto di nascere e di crescere in questa zona. Perché è una fortuna data non a tutti”.

La sostenibilità deve essere anche legata al sociale. È uno sforzo etico. Non ci deve più essere il pensiero finalizzato al tuo piccolo, alla tua piccola realtà. Non è facile e ci sono molte energie da spendere in questa direzione. Ma è tempo di cambiare marcia.

Che cosa mi aspetto per le Langhe? Tanto lavoro. Nei prossimi anni dobbiamo confermare quello che hanno cominciato a dire di noi.

PASSAGGI STORICI DI VIETTI

  • 1917: Mario Vietti, figlio di Carlo, ritorna dagli Stati Uniti e trasforma l'azienda in una realtà vitivinicola per vini di alta qualità.

  • Anni '50: Alfredo Currado e Luciana Vietti combinano l'esperienza familiare con nuove intuizioni, intrecciando saperi vitivinicoli, arte e cultura.

  • 1961: Realizzazione del primo Cru di Barolo, il Rocche di Castiglione.

  • 1967: Prima vinificazione in purezza dell'Arneis.

  • 1974: Introduzione delle Etichette d'Autore per i vini Vietti.

  • Anni '80-'90: Eredità raccolta da Mario Cordero, Luca Currado Vietti e la moglie Elena.

  • 2016: Acquisizione della cantina da parte della Famiglia Krause.

  • 2023: Luca Currado Vietti e Elena lasciano la cantina

🎧 ASCOLTA

 Ascolta: Wine Hub è un podcast di WineLetter con una intervista a settimana sul vino che cambia. 🎙️ Nell’ultimo episodio parliamo con Eugenio Palumbo. 👇

TIMESTAMP

  • [00:00:00] Presentazione di Eugenio Palumbo.

  • [00:01:48] Eugenio racconta la sua infanzia e la decisione di intraprendere la carriera di enologo.

  • [00:03:32] Eugenio parla della sua formazione scolastica e delle prime esperienze lavorative.

  • [00:06:08] Ingresso di Eugenio nella cantina Vietti ed evoluzione dell'azienda.

  • [00:08:38] La vendita di Vietti alla famiglia Krause e l'impatto sulla crescita dell'azienda.

  • [00:11:53] Storia delle famiglie che hanno gestito Vietti e il loro contributo alla crescita.

  • [00:14:55] Importanza delle persone e dell'esperienza nel settore vitivinicolo.

  • [00:16:39] Sostenibilità ambientale e sociale come valore aziendale e l'iniziativa Accademia della Vigna.

  • [00:18:12] Impatto della sostenibilità sulla comunità locale e l'importanza di una visione etica.

  • [00:20:08] Visione di Eugenio Palumbo sul futuro del settore vinicolo nella regione della Langa.

  • [00:22:20] Conclusione dell'intervista e saluti finali.

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